I Disegni - Le Matrici xilografiche

1945—2006

Fin dagli anni 40, Sigfrido Bartolini avvia e costantemente lo coltiverà negli anni, un attento esercizio disegnativo, un indefesso “matitatoio”, riempiendo di schizzi e di appunti sul vero una gran quantità di album e di taccuini.

La produzione grafica di Bartolini si caratterizza per un lungo e complesso lavoro di ricerca, tecnica e stilistica, espressione di una rigorosa norma operativa (si legge nella prima pagina di uno dei suoi tanti album di disegni): “nulla dies sine linea”; o meglio, non passi un giorno senza che la punta abbia doverosamente compiuto il proprio esercizio quotidiano.

Un insegnamento prezioso, questo, derivato dal maestro Soffici che, per primo, incoraggiò il giovane Bartolini ad affrontare la faticosa strada della pratica, consigliandogli di “disegnare a chili”, affinché fosse in grado, con il tempo e con l'esperienza, di prendere coscienza delle proprie capacità artistiche e del proprio personalissimo linguaggio. Un suggerimento che l'artista non si fece ripetere. L'intero, enorme, corpus incisorio di Sigfrido Bartolini non è infatti che il risultatto di una perenne indagine sul dato reale, resa possibile anche dalla sua prodigiosa padronanza dei mezzi tecnici e della xilografia in particolare.